Di legno, di alluminio, di alluminio-carbonio e di carbonio sono la gioia ed il dolore di tutti gli arcieri : gioia :… perchè, con le alette colorate e personalizzate sono belle e danno soddisfazione. dolore : perchè costano, si devono assemblare, si perdono e si rompono. Io ne ho due tubi da disegno pieni che non uso, sono corte o fuori spine ma se mi fermo a pensare a quanto costano . Purtroppo quelle buone costano e bisogna aprire un mutuo e fare molto i carini con la moglie per una settimana prima di comperarle, però, quando volano bene e verso il centro è una grande soddisfazione (la moglie non è convinta, comunque…). Molte volte, la freccia è considerata, solo bella, si è persa molto la considerazione che questa asta deve assorbire una spinta nella cocca dai 15 ai 27 Kg, con un peso strutturale di circa 0,30Kg, volare a 250 - 300 Km/ora e fermarsi sul paglione in una frazione di secondo e questo per centinaia di volte. Tanto di cappello alla sua resistenza. Le frecce devono avere uno standard di costruzione che permetta di ottenere una costanza dimensionale, di flessione (spine) e di peso, notevolissimo. Come saprete nella propria dotazione di frecce, nella faretra bisogna averle tutte uguali, con lo stesso spine la stessa cocca, punta e alette. Questo ci garantisce con una adeguata taratura dell’ arco-freccia-arciere di avere un risultato costante anche in termini di punti. Lo spine : quando leggiamo strani numeri sull’asta della freccia, ci indicano oltre al modello anche lo spine che è la quantità della flessione della freccia, sottoposta ad un carico di due libre posto al centro e con l’appoggio dell’asta a 28 pollici (vedi immagine). Questo dato è importante insieme alla lunghezza, al peso della punta, alle libre effettive al tuo ancoraggio per il calcolo dell’asta corretta per te. La punta : attenersi a quanto dicono le tabelle specifiche e in particolare la rosata sul paglione, ricordate che usate una punta da 100 grani, non sbagliate mai. La punta indirizza la freccia sul bersaglio, l’asta deve congiungere la punta con la cocca, il tutto deve fare in modo che i nodi sulla freccia rimangano allineati durante il volo, vedi immagine.
La cocca : la cocca, ,come sempre è importante chi costruisce le aste produce anche le cocce e le punte per un migliore accoppiamento tra di loro. Ci sono quelle interne all’asta, esterne e con il Pin, queste ultime possono salvare l’asta in caso di impatto con un altra freccia ma personalmente non mi piacciono perchè, la cocca è sottoposta a troppe torsioni laterali che in questo modello non vengono assorbite nel modo corretto, va di moda, per cui, fate voi. Le frecce vanno tarate , con la prima taratura statica non si può fare a meno di eseguirla, vi spiego come fare: tagliate le frecce, alla misura voluta. prendete uno “scovolino” per le pipe e pulite l’interno dell’asta, da tutte e due le parti. togliete la bava dai fori con una limetta chiamata dal ferramenta “coda di topo” tappate le aste dai due lati, in modo che l’acqua non possa entrare. immergetele in una bacinella con l’acqua, in modo che possano galleggiare. ruoteranno portando un lato, quello più pesante, verso il fondo della bacinella. segnate questo lato, in modo da riconoscerlo quando impennerete, la freccia. segnante le frecce e le punte in modo che siamo riconoscibili una per una : punta 1 = P1, asta 1 = A1, e così via fino all’ultima. pesate le frecce e le punte con una bilancina elettronica, in grani,, la si trova nei negozi di arcieria. combinate la freccia con la sua punta in modo da non avere tra l’una e l’altra, una differenza di più di 2 grani. (usate il programma nell’area download). una volta selezionate, incollate la punta mettete le frecce su un piano e mettete sotto , il lato più pesante. impennatele mantenendo il lato più pesante sotto e questo per tutte le frecce. montate le cocche. Se non si riesce o non si vuole attuare il passaggio del galleggiamento lo si può saltare, il risultato della taratura, sarà meno preciso ma sufficiente. Abbiamo così ottenuto una certa selezione , sufficientemente precisa nel peso generale e in quello strutturale, questo ci consentirà di avere una prima taratura statica, delle frecce. La seconda taratura è quella dinamica, in volo: numerate le frecce, una ad una. tiratele su un paglione a 50 mt di distanza. separate le frecce che rosano, la rosata dipende anche dalla vostra abilità di Arcieri, ed non è l’unico parametro, da controllare es: spinta della mano sull’impugnatura, allineamento gomito-mano dell’arco-freccia, teratura del bottone elastico ecc. ripetete almeno tre volte il tiro di tutte le frecce, sul paglione. per quelle che non rosano, girate la cocca di 120° e riprovate fino ad ottenere una larghezza di rosata costante. F.O.C. : diversamente detto, Front of Center è il punto dove la freccia montata, con cocca, alette e punta ha il suo baricentro statico, che viene anche considerato come il baricentro di volo. La formula è semplice e tutti potete calcolare questo valore. Munitevi di: flessimetro, bilancina elettronica o cocca, matita, un foglio. misurate la lunghezza della freccia montata, misurandola dall’incavo della cocca dove si innesta la corda fino all’esterno della punta. appoggiate la freccia su una cocca, spostatevi, con la cocca lungo la freccia verso la punta, trovate il punto in cui la freccia montata, rimane in equilibrio, segnate il punto sulla freccia. applicate la formula espressa nell’immagine. La percentuale che ottenete, deve essere contenuta nelle seguenti varianti per tipo di frecce: Alluminio 7 - 9% ACC (carbonio-aluminio) 9 -11% ACE 11 - 16 % tutto carbonio 8 - 16% quale aletta mettere sulla freccia ? … ma prima definiamo, cosa sono le alette, perchè si usano e come si montano. Per le alette, gli arcieri si sbizzarriscono, non hanno ritegno e danno sfogo alla loro parte artistica, i colori sono tutti quelli possibili come le forme e le lunghezze. Vorrei spiegarvi, oltre la parte artistica che le alette hanno una funzione precisa sul volo della freccia. Come sappiamo, la freccia quando riceve la spinta dai flettenti, trasmessa dalla corda si flette per effetto delle spinte che riceve e comincia a ruotare sul proprio asse. Per bilanciare la rotazione le alette devono funzionare come i piani di coda degli aerei. Il punto di pressione sull’aletta, assieme al baricentro dinamico della freccia consente un volo più rettilinea e controllato. Io preferisco la forma delle alette che abbia la parte posteriore, verso la cocca più alta. Leggete più avanti il “volume di coda”(fisica arco) e capirete il perchè. A che distanza dalla cocca, devo mettere le alette : Abbiamo paragonato le alette al piano di coda degli aerei, se ti ricordi è piazzato infondo all’aereo e così dobbiamo fare anche con le alette. Certamente dobbiamo fare i conti con alcuni ingombri che ci chiedono di posizionarle in un punto preciso, hai la barba o il mento prominente? il tipo di aggancio sul viso o sgancio meccanico potrebbero agire sull’aletta con la conseguenza di alterare il volo in partenza? rilevate queste cose e poi rispettate il ragionamento di base, più indietro sono posizionate sulla freccia meglio lavorano perchè si allunga il «braccio di leva» tra il punto di applicazione della spinta, sull’aletta ed il punto di applicazione del baricentro dinamico della freccia. Alcune misure indicative, possono aiutare, non esagerate con il metterle in fondo, la misura A non deve scendere meno di 1-1 ½ cm dall’incastro della corda nella cocca. Con che angolo devo mettere le alette sul diametro della freccia?: L’angolo giusto, considerando 3 alette è di 120°, un numero maggiore di alette, comporta un angolo diverso. Con che angolo devo incollare le alette sull’asta? : le alette vanno impennate, sull’asta con un angolo di circa da 0° a 2°, usate l’impennatore. l’inclinazione delle alette sull’asta deve far ruotare la freccia sul suo asse nel senso esterno della finestra dell’arco, i destri verso sinistra e per i “mancini” verso destra. Le alette tipo spin wing, vanno incollate diritte, la loro forma farà il resto. Io preferisco, impennare diritto, senza angolo perchè le alette compiono un lavoro meccanico che toglie forza alla spinta, percui, per quanto possibile, cerco di evitarlo. Non credo che le alette ritorte che vanno per la maggiore, diano dei benefici. Questa mia considerazione perchè la velocità di rotazione della freccia ed i giri che compie sul proprio asse, sono pochi. L’asta già tende a girare da sola e sta smaltendo tante di quelle forze ad atriti che lo sa solo lei. Le frecce si stabilizzano ugualmente con l’impennaggio diritto, le ho usate per 20 anni di agonismo con ottimi risultati. L’errore che si fa è quello di paragonare la freccia ad un proiettile che è lungo circa 3 cm ed è rigido mentre la freccia è lunga 28 pollici o più ed e flessibile, sono due strutture diversissime. La rotazione dei un proiettile lo stabilizza, la rotazione della freccia la rende troppo instabile e più sensibile allo scarroccio per causa del vento leterale. Le diverse lunghezze della freccia : l’allungo netto è la misura della distanza tra il punto dove si inserisce la corda nella cocca ed il centro del bottone elastico o sopra il Pivot dell’impugnatura (quasi sempre coincidono). allungo AMO la misura dell’allungo + 1 ¾ oppure, pollici 1,75 oppure, 4,44cm lunghezza freccia la misura della distanza tra il punto dove si inserisce la corda nella cocca e l’asta della freccia prima della punta. AMO : è diventata ATA è l’associazione dei costruttori di Archi Americana. Per standardizzare il calcolo di alcune misure hanno deciso di definire “allungo AMO” l’allungo netto + 1 ¾. Prima di AMO era un vero problema, si considerava la lunghezza della freccia la misura dalla cocca alla fine della finestra, però i costruttore facevano archi con finestre di larghezza diversa da modello a modello, vi lascio immaginare la confusione. quando compro le frecce, devo conoscere : il mio allungo al bottone … (segnati il valore nella scheda, area download “manuale per arciere”) l’allungo AMO …(segnati il valore nella scheda, area download “manuale per arciere”) se devo tagliare le frecce, devo usare la lunghezza della sola asta.(segnati il valore nella scheda, area download “manuale per arciere”). Volume di coda: affascinante parametro per ottenere il meglio dalle nostre frecce. Abbiamo visto prima che se incolliamo l’aletta, infondo sull’asta, abbiamo ottenuto il miglioramento della stabilità in volo, ora però dobbiamo definire la forma delle alette da montare, dobbiamo armarci di pazienza, di una calcolatrice, un foglio e una matita, leggete nell’area download “ volume di coda” vedi in (fisica arco) Il "Wrap" potrà anche essere bello ma irrigidisce e appesantisce la freccia, il che vuole dire che ti troverai fuori tabella e volerà verso il bersaglio più lentamente, il mirino si allungherà e la povera freccia percorrerà più strada, allungando la parabola. Ne vale la pena?. usiamo il software : ti consiglio l'uso di un programma per la selezione delle frecce, acquistate in Compagnia il "cronografo" per la verifica della velocità di uscita delle frecce, altrimenti il calcolo non sarà perfetto con i dati presunti dal programma, fate attenzione ai dati che chiede. usiamo la tabella specifica per le nostre frecce : sono utili ed è meglio imparare a leggerle, seguire le semplici istruzioni ma vi consiglio : usate sempre la misura dell’allungo AMO o se siete più esperti non scendete mai al di sotto della misura dell’allungo netto + ½ pollice. se dovete scegliere tra una freccia morbida od una rigida, segliete la rigida è più facile farla volare bene manovrando sul peso della punta e le libre dell’arco. Domanda …secondo te conta di più passare da una punta da 80 ad una da 100 grani o allungare o accorciare la freccia di 5 millimetri? Ti lascio pensare... Non inventarti l'uso di frecce di marche non conosciute: ne stanno uscendo a prezzi bassi, ma hanno il difetto di non essere corredate dai parametri necessari per farle volare nel giallo... Come sempre vale il discorso di usarle, dato il minor costo, in allenamento e non in gara. Sai cosa significa la sigla che compare sulle aste ACE: C1 - C2 - C3 ? è la tolleranza di costruzione, ad ogni C il peso aumenta di 2 grani. Quindi usa frecce con il C tutto uguale tra di loro e possibilimente non oltre al C3. Attenzione alle frecce in carbonio-alluminio: dopo che hanno preso un colpo è possibile che l'alluminio si ammacchi e il carbonio resti integro. Se noti voli strani, usa una calamita e, appendendo la freccia per la punta, falla girare: sentirai subito lo sbilanciamento; se vibra purtroppo hai collezionato un'altra freccia da allenamento!. prendi, la freccia e simula la flessione che subisce, se senti strani rumori non tirarla più, devi anche torcerla sul suo asse, se ti accorgi che ruota troppo in modo strano, non usarla ha perso lo spine, la poveretta lavora sempre a fatica, se si torce come una molla, non c’è la fa più. Risposta la lunghezza della freccia incide molto di più che il peso della punta; fa' una considerazione pratica: se aumento la punta mi porto dietro a 250 Km/h (o più) 10 - 20 - 30 grani di peso, che si muoverà e ruoterà. Se allungo o accorcio la freccia tolgo o aumento di 3 - 5 grani il peso ogni pollice della freccia, ricordate che non è raro, dover cambiare il valore di spine. Avviso importante: … se andate a comprare le frecce avete due comportamenti da rispettare: non so che freccia prendere o non l’ho mai comprate , allora porta con te l’arco e tutta l’attrezzatura ti servirà per acquisire dei dati fondamentali per l’acquisto. devo rifare le stesse frecce, allora porta una freccia di campione. spendete in modo proporzionato alle vostre capacità arcieristiche senza sotto stimarvi ….. buon tiro Buona freccia e …buon tiro
L’ARCO E ..
le frecce - arco ma non solo
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO